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Gallant

Recensione del libro di Victoria E. Schwab, pubblicato da Oscar Mondadori.

Le ombre non sono vere. I sogni non ti faranno del male. E tu sarai al sicuro fin quando ti terrai lontana da Gallant.

Non c’è dubbio che io preferisca la Schwab quando scrive per adulti, ma devo dire che anche gli altri suoi libri riescono a loro modo ad affascinarmi. È il caso di Gallant che con le sue atmosfere gotiche e soprannaturali mi ha ricordato molto Città di spettri, altra storia pensata per un pubblico più giovane. Qui, però, la scrittura si fa meno semplice, un po’ più barocca e simile a quella di La vita invisibile di Addie LaRue; così come alcune tematiche trattate più superficialmente nella trilogia di Cassidy Blake, in Gallant sono maggiormente approfondite. Ma andiamo con ordine.
La trama richiama in più punti altre storie: ricorda molto Il giardino segreto, ma più macabro, e qualunque libro che parli di mondi paralleli al nostro, in una versione parecchio semplificata. La storia si sviluppa piuttosto banalmente, con qualche piccolo colpo di scena inaspettato ma poco roba, adattandosi perfettamente alla brevità del romanzo: inutile avere trame complicate e world building eccezionali se non si ha il tempo di svilupparli al meglio. La lettura, così, risulta scorrevole e intrigante nonostante tutto. Piccola nota di demerito sul finale, senza spoiler: un po’ troppo aperto e agrodolce per i mie gusti; più simile a Addie LaRue che a Cassidy Blake, stona un pelo di troppo con il resto della storia.
Per quanto riguarda il world building, come accennavo sopra, non è iper complesso e dettagliato, ma si adatta perfettamente al romanzo: non è importante perché e come Olivia vede i Gul o cos’è esattamente ciò che sta di là dal muro, l’autrice fornisce le informazioni base per capire le dinamiche della storia, e si concentra maggiormente sulla caratterizzazione della protagonista e sulle tematiche della morte e della famiglia.
Parliamo del personaggio di Olivia, protagonista e narratrice del libro, è anche l’unica su cui l’autrice focalizza l’attenzione, lasciando di sfondo gli altri. Questa risulta una scelta vincente: in poche pagine, Olivia riesce a emergere vividamente e a compiere un suo arco evolutivo prendendosi tutto lo spazio necessario a questo scopo, non intaccato, appunto, dagli altri personaggi.

Anche senza essere tra i miei preferiti dell’autrice, Gallant mi ha conquistato per le sue atmosfere gotiche; lo stile della Schwab barocco e al tempo stesso leggero e scorrevole; il personaggio di Olivia, un’orfana muta che non vuole altro che una famiglia che la ami e la veda.

Voto: 7.5/10

Gallant

di Victoria E. Schwab

Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica

Pagine: 360

Per tutta la vita Olivia Prior, cresciuta nel tetro Collegio per ragazze indipendenti Merilance, si è chiesta chi sia davvero e a quale luogo appartenga. Ha un unico indizio per scoprirlo: un quadernino malconcio dalla copertina verde. È il diario della madre, pieno di enigmatiche frasi che sembrano indovinelli (e che mostrano la sua discesa nella follia) e disegni che paiono semplici macchie d’inchiostro.
Ma un giorno arriva una lettera, che la richiama a casa, a Gallant. Proprio il luogo da cui il diario materno l’ha messa in guardia.
E Olivia, senza pensarci due volte, parte.
Qui trova il suo ultimo parente in vita e la dimora di famiglia. Un palazzo sontuoso con una sala da ballo, uno studio che custodisce una misteriosa scultura e un grande giardino rigoglioso. E, nel giardino, un muro diroccato con una porta di ferro. Una porta che Olivia non dovrà mai e poi mai aprire.
Tuttavia, nessuno da Gallant le ha spedito quella lettera.
Nessuno le racconterà cosa tormenta i sogni del cugino, cos’è successo alla madre, o cosa la attende dall’altra parte del muro.
Sono state le ombre a ricondurre Olivia a Gallant?
E cosa vorranno in cambio?

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