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Il mare senza stelle

Recensione del libro di Erin Morgenstern, pubblicato da Fazi. Alla fine trovate anche dei consigli di lettura simili!

Questa è la natura di una storia. Non tutte le storie parlano a tutti gli ascoltatori, ma ogni ascoltatore può trovare, da qualche parte, in un momento qualsiasi, una storia che gli parli. In una forma o nell’altra.

Questa storia mi ha parlato fino a metà libro o poco più, e poi improvvisamente ha smesso. Le premesse erano più che buone: libro sui libri con un libro nel libro, biblioteche immense e mondi immaginari, storie perdute che vengono alla luce e tante, ma davvero tante, citazioni letterarie. Ma, purtroppo c’è un ma, ad un certo punto diventa tutto estremamente complicato, difficile da seguire e anche un po’ noioso.
Al solito, cerco di andare con ordine. La trama, come dicevo, è intrigante anche se forse un po’ banale, ma inizialmente si sviluppa abbastanza bene, tutto fila e vuoi solo scoprire cosa succede dopo. Ad un certo punto, le cose iniziano a farsi confuse e fin troppo complicate, si fa fatica a seguire la storia. Aggiungici lo stile dell’autrice che si perde in descrizioni inizialmente molto poetiche e fantastiche, per poi diventare surreali, eccessivamente barocche e inoltre rallentano molto anche il ritmo della narrazione. Insomma, il troppo stroppia. Anche la scrittura diventa eccessivamente retorica, piena di filosofia spicciola e metafore sullo stesso stile delle descrizioni che, infatti, finiscono per rendere tutto molto surreale, compresa la trama che proprio non ne aveva bisogno di un altro difetto. Avendo conosciuto l’autrice con Il circo della notte, non mi aspettavo di certo uno stile diverso, ma quello che ha funzionato in quel libro non ha funzionato in questo: l’atmosfera magica e misteriosa che cerca di ricreare si perde nel momento in cui il world building, insieme alla trama, si fa troppo, davvero troppo complicato (e lo dice una che legge frequentemente high fantasy!). I luoghi e le storie si confondono, le informazioni precedenti si perdono in miriadi di nuove informazioni e descrizioni di meccanismi, iniziazioni, società segrete e api, spade, chiavi e gufi. L’interesse scema completamente, anche se ormai sei talmente avanti che ti fai forza e cerchi di finirlo. Al 94% del libro volevo buttarlo dalla finestra, mi sono fermata perché era in eBook. Davvero irritante quante pagine perse in descrizioni e complicazioni, tutte inutili e dannose per il libro.
In questo marasma di storie e biblioteche, i personaggi si perdono, nemmeno il protagonista Zachary riesce ad emergere nitidamente: è il figlio della veggente se qualcuno avesse ancora dei dubbi in proposito, ed è un nerd di videogiochi e libri, basta la mia conoscenza del personaggio finisce qui. Ah, no scusate quasi dimenticavo, è gay ed ha un insta love insipido e senza alcun senso. Per il resto, appunto, caratterizzazione zero.
Il voto è basso, ma non issimo principalmente perché la prima parte non è così male, anzi, e per la scrittura comunque di buon livello, anche se ripeto il troppio stroppia.

Purtroppo questo libro è stata una delusione. La prima parte era intrigante e magica, ma a circa metà libro la storia e il world building diventano eccesivamente complicati, confusionari e surreali. Nessun aiuto da parte dei personaggi, piuttosto piatti e insignificanti, e nemmeno troppo dalla scrittura: seppur complice all’inizio dell’atmosfera magica del libro, il troppo stroppia ed è proprio questa che contribuisce maggiormente al declino nella seconda parte, con descrizioni eccessivamente barocche, metafore surreali e retorica spicciola.

Voto: 4.5/10

Il mare senza stelle

di Erin Morgenstern

Editore: Fazi – Collana: Lainya

Pagine: 620

Zachary Ezra Rawlins è uno studente del Vermont che un giorno trova un libro misterioso nascosto fra gli scaffali della biblioteca universitaria. Mentre lo sfoglia, affascinato da racconti di prigionieri disperati, collezionisti di chiavi e adepti senza nome, legge qualcosa di strano: fra quelle pagine è custodito un episodio della sua infanzia. È soltanto il primo di una lunga catena di enigmi. Una serie di indizi disseminati lungo il suo cammino – un’ape, una chiave, una spada – lo conduce a una festa in maschera a New York, poi in un club segreto e infine in un’antica libreria sotterranea. Là sotto trova ben più di un nascondiglio per i libri: ci sono città disperse e mari sterminati, amanti che fanno scivolare messaggi sotto le porte e attraverso il tempo, storie bisbigliate da ombre. C’è chi ha sacrificato tutto per proteggere questo regno ormai dimenticato, trattenendo sguardi e parole per preservare questo prezioso archivio, e chi invece mira alla sua distruzione. Insieme a Mirabel, un’impetuosa pittrice dai capelli rosa, e Dorian, un ragazzo attraente e raffinato, Zachary compie un viaggio in questo mondo magico, attraverso miti, favole e leggende, alla ricerca della verità sul misterioso libro. Ma scoprirà molto di più.

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Il trucco della riscrittura – arricchito da brillanti “fuori campo”dell’autore – l’incanto di personaggi teneri o diabolici, i dialoghi perfetti, fanno crescere il romanzo a livelli stellari. Disfide, cimenti, odio e veleni, certo. Ma anche vera passione, musica, nostalgia. Si corre a trecento all’ora su un terreno tutto nuovo che abbraccia classico e stramoderno, fiabesco e farsesco, ironico e romantico.

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Un altro libro che parla di libri, ancora una volta migliore di Il mare senza stelle. Qui non troviamo il libro nel libro, ma un sacco di riferimenti letterari che non abbelliscono solo la lettura, ma la arricchiscono anche. Qui trovate la recensione completa!

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Per tutta la vita Charley ha tenuto nascosta un’insolita abilità che sa controllare solo in parte: quella di evocare i personaggi dei libri nella vita reale.
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Le diecimila porte di January

Non all’altezza degli altri due, ma comunque un libro nel libro migliore di Il mare senza stelle. Molto più semplice e meno letterario, si avvicina molto di più all’obiettivo. Qui trovate la recensione completa!

Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica

Pagine: 396

Estate 1901. Un’antica dimora nel Vermont, piena di cose preziose e sorprendenti. La più peculiare è forse January Scaller, che vive nella casa sotto la tutela del facoltoso signor Locke. Peculiare e atipica, almeno, è come si sente lei: al pari dei vari manufatti che decorano la magione è infatti ben custodita, ampiamente ignorata, e soprattutto fuori posto.
Suo padre lavora per Locke, va in giro per il mondo a raccogliere oggetti “di un valore singolare e unico”, e per lunghi mesi la ragazzina rimane nella villa ridondante di reperti e stranezze, facendo impazzire le bambinaie e, soprattutto, rifugiandosi nelle storie. È così che, a sette anni, January trova una porta. Anzi, una Porta, attraverso cui si accede a mondi incantati che profumano di sabbia, di antico e di avventura. Sciocchezze da bambini. Fantasie assurde, le dicono gli adulti. E January si impegna con tutta se stessa per rinunciare a quei sogni di mari d’argento e città tinte di bianco. Per diventare grande, insomma.
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