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La vita invisibile di Addie LaRue

Recensione del libro di Victoria E. Schwab, pubblicato da Oscar Mondadori.

Certo, dimenticare è così triste. Ma essere dimenticati, quello sì che ti fa sentire sola. Essere l’unica in grado di ricordare.

Finalmente anch’io l’ho letto e devo dire che ne è davvero valsa la pena. L’idea di base non è molto originale (il patto con il diavolo, o chi per lui, è un espediente ricorrente nella letteratura), ma non si può dire lo stesso dell’esecuzione. Innanzitutto, mi è piaciuta molto l’idea del non lasciare traccia nella Storia, e soprattutto l’attenzione dell’autrice ai dettagli di questo aspetto: nel susseguirsi delle vicende di Addie vengono sempre tenute in considerazione le ripercussioni della maledizione sulla vita di tutti i giorni, non può comprare una casa né stare in un albergo, lavorare, ecc., è a tutti gli effetti un fantasma. Nella prima parte del romanzo, la narrazione è un po’ lenta proprio per questo, ma niente di eccessivo grazie allo stile dell’autrice: scorrevole, ma allo stesso tempo barocco, con descrizioni ricche di metafore e a tratti poetiche; inoltre, la scelta di fare capitoli molto brevi è vincente perché riesce a velocizzare la narrazione anche quando non lo è, ed a mantenere vivo l’interesse. Anche il continuo passaggio da passato a presente è ben equilibrato: non crea confusione e, anzi, gli avvenimenti dei due tempi sono spesso strettamente intrecciati tra loro, si spiegano a vicenda con continui rimandi tra presente e passato, il cui filo conduttore è ovviamente Addie.
I personaggi sono pochi ma buoni: Addie, l’oscuro e Henry sono i principali, quelli che conosciamo più approfonditamente, ma anche le comparse della vita di Addie (o almeno quelle che “contano” qualcosa ai fini della storia) hanno una caratterizzazione precisa, forse a tratti stereotipica. Addie è descritta talmente bene e nel dettaglio che sembra quasi di conoscerla, di essere suз amicз. Henry riesce a ritagliarsi un suo spazio nella storia: all’inizio può sembrare un personaggio contraddittorio, ma mano a mano che si scopre di più su di lui, tutto si fa chiaro. L’oscuro è il classico cattivo affascinante, perfetto per il ruolo di “diavolo tentatore”. Ho apprezzato molto il rapporto tra lui e Addie: per niente scontato e molto realistico.
A livello di trama, come dicevo prima, è più interessante lo sviluppo dell’idea di base. Ci sono alcuni aspetti che mi hanno lasciato un po’ perplessa: elementi necessari alla storia che risultano però un po’ forzati, ma si tratta di dettagli che non inficiano troppo la solidità della trama.

La vita invisibile di Addie LaRue è stato un meraviglioso viaggio: una storia di base poco originale, ma con uno sviluppo molto interessante e ben fatto; personaggi approfonditi e realistici; uno stile di scrittura barocco e scorrevole allo stesso tempo, che permette di immergersi completamente nelle atmosfere, magiche e non, del libro.

Voto: 9/10

La vita invisibile di Addie LaRue

di Victoria E. Schwab

Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica

Pagine: 492

E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te?
Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l’immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna.
Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli.
Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima.
Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.

Della stessa autrice

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