Search

The witch’s heart

Recensione del libro di Genevieve Gornichec, pubblicato da Oscar Mondadori.

Si dice che una vecchia strega vivesse a est, nella Foresta di Ferro, e che lì avesse dato alla luce i lupi che inseguono il sole e la luna.

La prima cosa che colpisce di questo romanzo è come è scritto. Lo stile, infatti, ricalca quello del mito: fiabesco, descrizioni minime e “assurdità” trattate come cose di tutti i giorni (per esempio Loki nella forma di una giumenta rimane incinta e partorisce un puledro). Ma è proprio tramite questa scelta che gli elementi tipici del mito non stonano con il suo essere un retelling moderno. Infatti, fin dalle prime righe ci si immerge nell’atmosfere del libro e subito si entra nell’ottica, appunto, del mito: le “assurdità” di cui parlavo vengono così contestualizzate e normalizzate, senza dover stravolgere lo spirito della storia originale.
Ma l’autrice aggiunge qualcosa di suo a tutto questo: i personaggi sono molto più approfonditi, più umani e meno divini rispetto al mito, perlomeno i principali. La loro caratterizzazione è probabilmente il punto di forza del libro. Angrboda, in quanto protagonista è sicuramente quella che spicca di più tra tutti: strega perseguitata dagli déi, mi ha ricordato molto Katniss, nel suo essere forte e debole allo stesso tempo, potente ma non crudele, neanche con chi lo è stato con lei, che poi è proprio quello che causa molte delle numerose avversità che si trova a dover affrontare. Insomma, è un personaggio estremamente umano, realistico e imperfetto. Come Skadi, che sembra quasi essere all’opposto di Angrboda: impulsiva, aggressiva, forte e indipendente, solo andando avanti si può vedere la sua bontà, generosità e lealtà. Lo stesso vale anche per Loki: all’apparenza è il classico Dio dell’Inganno, ma l’autrice aggiunge numerose sfaccettature che gli tolgono la patina di divinità e rivelano le sue imperfezioni e debolezze. I personaggi secondari, invece, sono trattati un po’ più superficialmente, sono relegati al ruolo assegnato e poco più: in particolare gli altri déi, come Thor e Freyja, e i due figli maschi di Loki e Angrboda, anche se quest’ultimi può essere legato alla loro natura non propriamente umana.
La storia non è eccessivamente complessa, resta piuttosto di sottofondo nella prima metà del libro, in cui invece emergono i personaggi e le loro relazioni. In questo senso, l’inizio è un po’ lento ma mai pesante, sempre piacevole e scorrevole. Sul finire della prima parte si entra nel vivo del racconto: la storia prende una direzione ben precisa e si mettono in moto gli eventi che porteranno al finale. Non è un romanzo ricco di azione, ma non annoia mai. Punto a favore è anche la scelta di raccontare il tutto dal punto di vista di Angrboda, nominata pochissimo e di sfuggita nel mito originale. L’autrice fa con la mitologia norrena quello che Bradley con La torcia e Miller con Circe hanno fatto con la mitologia greca: la rivalutazione dei personaggi femminili, fondamentali spesso all’evoluzione degli eventi ma comunque ignorate o trascurate.

The witch’s heart è un retelling della mitologia norrena che segue gli eventi che precedono Ragnarok. La storia è piuttosto fedele, tranne per qualche dettaglio, ma la vera novità è la prospettiva da cui è raccontata, ovvero quella di Angrboda, strega e moglie di Loki, nominata solo di sfuggita nel mito originale. La scrittura ricalca lo stile epico proprio dei miti, fiabesco ed essenziale, ma così emergono vividamente i personaggi, soprattutto quelli principali, approfonditi e realistici.

Voto: 8.5/10

The witch’s heart. La leggenda di Angrboda

di Genevieve Gornichec

Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica

Pagine: 396

La storia di Angrboda inizia come finisce la maggior parte dei racconti di streghe: con un rogo. Così Odino ha deciso di farla punire per non avergli rivelato il futuro. Da quel momento la strega Angrboda, ferita e impotente, vive raminga nella Foresta di Ferro, lontana da tutto.
Qui, la trova Loki, dio dell’inganno, venuto per restituirle il cuore rimasto sulla pira; e presto l’iniziale diffidenza della donna si trasforma in una passione intramontabile, da cui nasceranno tre figli, tre creature uniche.
Angrboda li cresce ai confini estremi del mondo, lontano dall’occhio onnisciente di Odino, cercando di costruire una tranquilla vita domestica. Ma una visione le mostra cose spaventose che attendono la sua famiglia, e tutti i Nove Mondi.
E ora Angrboda deve scegliere: sottomettersi a un destino cui ha già assistito, o lottare per ridisegnare il futuro di coloro che ama e dell’universo intero?

Potrebbe piacerti anche…

Ne parlo anche in Alla (ri)scoperta della mitologia, dove trovate anche altri consigli a tema mitologico!

I miti del nord

Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica

Pagine: 228

Odino il supremo, saggio, audace e astuto; Thor, suo figlio, incredibilmente forte ma non certo il più intelligente fra gli dèi; e Loki, nato da un gigante, fratello di sangue di Odino, insuperabile e scaltrissimo manipolatore. Sono alcuni dei protagonisti che animano questo libro. Noto per essersi ispirato spesso ai miti dell’antichità nel creare universi e personaggi fantastici, questa volta Gaiman ci offre una formidabile riscrittura dei grandi miti del Nord. Lungo un arco narrativo che inizia con la genesi dei nove leggendari mondi, ripercorriamo le avventure e le gesta di dèi, nani e giganti.

Qui trovate la recensione!

La torcia

Editore: HarperCollins

Pagine: 648

Tutti conosciamo la storia della guerra di Troia. I protagonisti sono Achille, Ettore, Paride, Priamo, Aiace, Odisseo: uomini che danno grandi prove di coraggio, che combattono per l’onore di uno di loro, per il potere, per difendere la propria città o per la rabbia di una perdita che lascia un vuoto incolmabile. Uomini che uccidono, rapiscono, imbrogliano, stuprano… Ma forse la storia vera non è proprio come ce l’hanno raccontata. Molte donne l’hanno abitata e non erano solo prede da riscattare, ma regine, guerriere, sacerdotesse. Potenti, e sagge. La loro voce si è indebolita nei secoli, soffocata dal clangore delle armi e dai gridi di guerra maschili. Eppure c’è una voce che deve essere ancora ascoltata, una voce che da sempre è stata condannata a non essere creduta. È quella di Cassandra. Nata da Ecuba e Priamo, fin dalla nascita è destinata a essere molto più di una principessa. Prima ancora che sua madre la mandasse a vivere tra le Amazzoni, viene scelta dal dio del Sole, Apollo, come sua sacerdotessa e da lui riceve il dono della Vista. Ma quando profetizza la sanguinosa guerra tra Achei e Troiani che porterà alla distruzione della sua città, quando annuncia che la collera degli dei sta per abbattersi su tutti loro, nessuno l’ascolta, nessuno prende sul serio i suoi avvertimenti su una donna bellissima che porterà con sé indicibili sciagure. Mescolando verità storica e leggenda, Marion Zimmer Bradley reinterpreta la guerra di Troia, dà voce agli esseri umani coinvolti in una lotta disperata che condanna in egual misura vinti e vincitori, racconta il loro destino attraverso la voce di Cassandra, principessa, sacerdotessa, guerriera, ma prima di tutto donna.