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Circe

Recensione del libro di Madeline Miller, pubblicato da Marsilio. Alla fine trovate anche dei consigli di lettura.

Per un centinaio di generazioni avevo abitato la terra assopita e apatica, inattiva, e comoda. Senza lasciare traccia, senza compiere gesta. Anche quelli che un po’ mi avevano amato non si erano dati la pena di restare. Poi appresi che potevo piegare il mondo al mio volere, come si tende un arco per la freccia.

Madeline Miller racconta il mito di Circe dandone una sua interpretazione, a mio parere interessante e ben scritta. Il romanzo è incentrato sulla vita di Circe, raccontata attraverso vari episodi della sua vita, ognuno con un ruolo e significato precisi, che permettono all’autrice di descrivere a tutto tondo il personaggio.
È proprio questo il punto di forza del libro: Circe è descritta fin nei minimi dettagli, grazie anche all’utilizzo della prima persona che ci permette di conoscere tutti i suoi pensieri e le motivazioni dietro alle sue scelte rendendo facile e quasi naturale immedesimarsi in lei. I personaggi secondari non vengono trascurati per questo, anzi: li conosciamo tutti dal punto di vista di Circe, ma l’autrice riesce comunque a renderli bidimensionali, non appiattiti dall’essere visti da una sola prospettiva; in particolare Ulisse e Dedalo, che, oltre a Circe, sono i più interessanti e sfaccettati.
Rispetto a La canzone di Achille, ho trovato questo libro più intrigante e scorrevole: la storia è più complessa e approfondita e, di conseguenza, lo sviluppo più interessante, oltre ai già citati personaggi che, a mio parere, sono descritti meglio in Circe, tranne forse Ulisse. Infatti, la nuova prospettiva con cui è rappresentato nel libro è la stessa che si ritrova ne La canzone di Achille, una specie di filo conduttore tra i due romanzi.

Ho adorato entrambi i libri della Miller, ma tra i due Circe è quello che più mi ha affascinato e interessato. Lo studio del personaggio che sta dietro a questo romanzo è eccellente, la storia segue lo sviluppo e la crescita di Circe senza mai annoiare, anzi alterna sapientemente momenti più descrittivi ad altri più narrativi.

Voto: 9.5/10

Altri consigli di lettura (e non solo) li trovate in Alla (ri)scoperta della mitologia!

Circe

di Madeline Miller

Editore: Marsilio – Collana: Universale economica

Pagine: 416

Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull’isola di Eea, non si perde d’animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino – con l’ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l’astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché – non più solo maga, ma anche amante e madre – dovrà armarsi contro le ostilità dell’Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov’è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare.

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La torcia

Perché è un’altra rivisitazione della mitologia, in questo caso della vita di Cassandra.

Editore: HarperCollins

Pagine: 648

Tutti conosciamo la storia della guerra di Troia. I protagonisti sono Achille, Ettore, Paride, Priamo, Aiace, Odisseo: uomini che danno grandi prove di coraggio, che combattono per l’onore di uno di loro, per il potere, per difendere la propria città o per la rabbia di una perdita che lascia un vuoto incolmabile. Uomini che uccidono, rapiscono, imbrogliano, stuprano… Ma forse la storia vera non è proprio come ce l’hanno raccontata. Molte donne l’hanno abitata e non erano solo prede da riscattare, ma regine, guerriere, sacerdotesse. Potenti, e sagge. La loro voce si è indebolita nei secoli, soffocata dal clangore delle armi e dai gridi di guerra maschili. Eppure c’è una voce che deve essere ancora ascoltata, una voce che da sempre è stata condannata a non essere creduta. È quella di Cassandra. Nata da Ecuba e Priamo, fin dalla nascita è destinata a essere molto più di una principessa. Prima ancora che sua madre la mandasse a vivere tra le Amazzoni, viene scelta dal dio del Sole, Apollo, come sua sacerdotessa e da lui riceve il dono della Vista. Ma quando profetizza la sanguinosa guerra tra Achei e Troiani che porterà alla distruzione della sua città, quando annuncia che la collera degli dei sta per abbattersi su tutti loro, nessuno l’ascolta, nessuno prende sul serio i suoi avvertimenti su una donna bellissima che porterà con sé indicibili sciagure. Mescolando verità storica e leggenda, Marion Zimmer Bradley reinterpreta la guerra di Troia, dà voce agli esseri umani coinvolti in una lotta disperata che condanna in egual misura vinti e vincitori, racconta il loro destino attraverso la voce di Cassandra, principessa, sacerdotessa, guerriera, ma prima di tutto donna.