Search

La torcia

Recensione del libro di Marion Zimmer Bradley, pubblicato da Harper Collins. Alla fine trovate anche dei consigli di lettura!

Se non è riuscito a salvarci, non è un dio; se, pur potendo, non ha voluto, che razza di dio è?

Quando si parla di retelling mitologico viene subito in mente Madeline Miller, ma in realtà Marion Zimmer Bradley l’aveva già fatto altrettanto bene, per certi aspetti anche meglio. L’autrice sceglie di raccontare la storia della famigerata guerra di Troia dalla prospettiva di Cassandra e, per farlo, ogni tanto piega il mito, lo cambia e lo adatta alla storia del romanzo. Se da un lato, i vari cambiamenti sono per la maggior parte minimi, in quanto non vanno a modificare il risultato della guerra (per esempio il fatto che Cassandra sia gemella di Paride), dall’altro introducono nuovi elementi, cambiano dinamiche sociali e, soprattutto, spirituali (Cassandra “ottiene” il dono della Vista da Madre Terra, la dea immortale che ha dato vita a tutto, compresi gli altri dei e dee). L’autrice gestisce al meglio il discostamento dal mito, sfruttandolo per render ancor più sfaccettati i personaggi e le loro scelte: Elena non è una sciocca ragazzina che ha fatto la scelta sbagliata, al contrario è una donna intelligente e indipendente che si è ritrovata manipolata dalle scelte della dea Afrodite, senza possibilità di fare diversamente; la stessa Cassandra si ritrova in mezzo ad una “battaglia” tra Apollo e Madre Terra, condannata a non essere mai creduta a causa di questo. Ho fatto solo due esempi, ma il libro è pieno di situazioni del genere che mettono ripetutamente in crisi la fede di Cassandra, che sembra perderla completamente quando, poi, Troia effettivamente cade. Le continue domande che si pone, soprattutto da quando diventa sacerdotessa, portano a numerose riflessioni interessanti e ben approfondite, che danno anche maggior spessore al personaggio.
Parlando della caratterizzazione dei personaggi, l’altro elemento fondamentale è la costante contrapposizione tra uomini e donne, tra società matriarcale e patriarcale. L’autrice, infatti, spinge molto sul tema del femminismo, non solo tramite la scelta di raccontare la guerra di Troia dal punto di vista delle donne, altrimenti ignorate o lasciate sullo sfondo dai poemi classici. L’argomento è molto ben contestualizzato sia a livello storico che di crescita del personaggio. Se Cassandra all’inizio vede come deboli e sciocche le donne interessate al matrimonio, che perdono la testa per amore, come sua sorella Polissena e la cugina Andromaca, crescendo il suo giudizio cambia: conosce meglio il mondo che la circonda, impara a vedere la forza e indipendenza anche delle donne che prima considerava schiave degli uomini grazie a Elena e Andromaca, ma soprattutto arriva a immaginare e comprendere la possibilità della parità tra i sessi, la via di mezzo per creare una società equilibrata e giusta. Anche i personaggi maschili sono gestiti al meglio: non sono più gli eroi perfetti del mito, ma vengono ridimensionati e umanizzati, uscendone sicuramente imperfetti, ma non così negativamente come può sembrare. Ai nostri occhi di società moderna, è difficile non giudicare male le varie figure maschili, ma in realtà personaggi come Priamo, Ettore, Odisseo, Enea e Patroclo ne escono piuttosto bene: non sono dei mostri cattivi e violenti, ma figli del loro tempo con tutto ciò che questo comporta. Ovviamente non vale per tutti, ma è lo stesso per i personaggi femminili: Achille è un pazzo furioso e Criseide una ragazzina arrogante e sconsiderata.
Anche la storia giova dei cambiamenti apportati al mito originale: nonostante gli eventi più significativi siano già conosciuti, la lettura risulta intrigante e abbastanza scorrevole. Lo stile di scrittura è forse un po’ legnoso in alcuni passaggi: a volte risulta poco chiaro quanto tempo sia passato oppure dà l’impressione di aver perso un pezzo, ma parliamo comunque di pochi momenti in tutto il libro.

La torcia o come dovrebbero essere fatti i retelling mitologici. L’approfondimento psicologico dei personaggi è sicuramente uno dei punti di forza del libro. La storia, anche se già conosciuta, è gestita molto bene grazie anche a qualche cambiamento rispetto al mito originale. Lo stile a tratti è un po’ legnoso, ma altrimenti la lettura risulta scorrevole e, a suo modo, intrigante.

Voto: 9/10

La torcia

di Marion Zimmer Bradley

Editore: HarperCollins

Pagine: 648

Tutti conosciamo la storia della guerra di Troia. I protagonisti sono Achille, Ettore, Paride, Priamo, Aiace, Odisseo: uomini che danno grandi prove di coraggio, che combattono per l’onore di uno di loro, per il potere, per difendere la propria città o per la rabbia di una perdita che lascia un vuoto incolmabile. Uomini che uccidono, rapiscono, imbrogliano, stuprano… Ma forse la storia vera non è proprio come ce l’hanno raccontata. Molte donne l’hanno abitata e non erano solo prede da riscattare, ma regine, guerriere, sacerdotesse. Potenti, e sagge. La loro voce si è indebolita nei secoli, soffocata dal clangore delle armi e dai gridi di guerra maschili. Eppure c’è una voce che deve essere ancora ascoltata, una voce che da sempre è stata condannata a non essere creduta. È quella di Cassandra. Nata da Ecuba e Priamo, fin dalla nascita è destinata a essere molto più di una principessa. Prima ancora che sua madre la mandasse a vivere tra le Amazzoni, viene scelta dal dio del Sole, Apollo, come sua sacerdotessa e da lui riceve il dono della Vista. Ma quando profetizza la sanguinosa guerra tra Achei e Troiani che porterà alla distruzione della sua città, quando annuncia che la collera degli dei sta per abbattersi su tutti loro, nessuno l’ascolta, nessuno prende sul serio i suoi avvertimenti su una donna bellissima che porterà con sé indicibili sciagure. Mescolando verità storica e leggenda, Marion Zimmer Bradley reinterpreta la guerra di Troia, dà voce agli esseri umani coinvolti in una lotta disperata che condanna in egual misura vinti e vincitori, racconta il loro destino attraverso la voce di Cassandra, principessa, sacerdotessa, guerriera, ma prima di tutto donna.

Può piacerti anche…

Qui trovate la recensione!

Editore: Sperling & Kupfer – Collana: Pandora

Pagine: 464

Sono Clitemnestra. Mi hanno chiamata madre e regina, mostro e assassina. Questa è la mia storia. E racconta di come il mio grande amore e il mio bambino siano stati uccisi da Agamennone. Di come Agamennone sia diventato il mio secondo marito e abbia sacrificato nostra figlia Ifigenia per un soffio di vento. E di come i semi della vendetta impieghino anni per far crescere i loro frutti amari. Perché gli uomini pensano di avere tutto il potere. Una bugia che si raccontano convincendo le donne a crederci. Perché gli uomini vogliono rendere le donne invisibili. Trasformandole nel loro passatempo, giocando con loro e distruggendole. E facendo dimenticare loro di essere più forti degli uomini, e perfino degli dèi…

Trovate la recensione qui!

Editore: Fazi – Collana: Lainya

Pagine: 790

Nel regno immaginario di Marob, sulla costa del Mar Nero, una giovane maga di nome Erif Der è costretta a sposare il potente rivale politico del padre, Tarrik, il Re del Grano e Capo di Marob, diventando così la Regina della Primavera. Il suo compito sarà proteggere l’avvicendarsi delle stagioni e la fertilità della terra. Erif, suo malgrado una pedina al centro dei giochi di potere tra il padre e il marito, dovrebbe condizionare il consorte attraverso la magia; i suoi poteri, però, non sortiscono gli effetti sperati perché il Re del Grano, dopo aver salvato da un naufragio un filosofo greco di nome Sfero, che inizia a condividere con lui il suo sapere, diventa immune agli incantesimi e decide di recarsi in Grecia di persona per approfondire le sue conoscenze  di filosofia e politica. Anche Erif, dal canto suo, si dovrà imbarcare in un lungo viaggio per mare, che la porterà nella battagliera Sparta, dove il re Cleomene III vuole provare a cambiare le cose, e poi nell’Egitto opulento e pieno di piaceri: un’avventura complessa che la aiuterà a comprendere più a fondo il suo ruolo di Regina della Primavera, ampliare i suoi orizzonti e sfidare le norme precostituite.