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Il sangue delle stelle

Recensione della dilogia di Elizabeth Lim, edita da Oscar Mondadori. Alla fine trovate anche dei consigli di lettura!

Alcuni viaggi hanno una fine, ma non questo. Questo viaggio ti cambierà. In maniera irrevocabile.

Questa dilogia mi attirava fin dal giorno dell’uscita perché viene presentato come retelling di Mulan, il mio cartone Disney preferito. In realtà, si può parlare di retelling solo nella prima parte di Spin the dawn, perché poi la storia cambia completamente direzione, al punto che arrivata al secondo, Unravel the dusk, mi ero già dimenticata che doveva essere un retelling di Mulan. Insomma, le premesse possono far pensare alla leggendaria eroina cinese ma non al punto da definirlo elemento portante della dilogia. Ma le premesse sono un problema non solo a livello di marketing in questa serie. Infatti, soprattutto parlando di worldbuilding, le basi sono molto buone ma poco sviluppate: la magia non è mai spiegata, non è chiaro come, quando e perché funziona; la storia di A’landi è solamente abbozzata, lo stretto indispensabile per seguire la trama. Le potenzialità c’erano tutto appunto, ma non sono state sfruttate e il risultato è una dilogia fantasy piuttosto semplice, anche se intrigante e coinvolgente.
La mancanza di approfondimento del worldbuilding intacca anche quello che potrebbe essere considerato il punto di forza di questi libri, la storia. In questo senso, ho leggermente preferito Unravel the dusk, anche per come si sviluppa la trama: più interessante e meglio strutturato, anzi strutturato in maniera che i buchi di trama non solo sono di meno ma anche poco evidenti. Spin the dawn, al contrario, è una narrazione molto più lenta in cui i difetti emergono più facilmente e chiaramente. Infatti, se nel primo si è invogliatз a proseguire la lettura perché non è chiaro dove vuole andare a parare e la curiosità di sapere come si evolverà la storia prende il sopravvento, nel secondo non si ha tempo di riflettere o pensare a cosa succederà, è un continuo susseguirsi di eventi e colpi di scena che tengono incollatз alle pagine. Parte fondamentale di questo aspetto è lo stile dell’autrice: molto semplice, ma scorrevole e in grado di evocare bene le atmosfera del romanzo.
Nonostante il ritmo incalzante, è proprio nel secondo libro che il personaggio di Maia viene maggiormente approfondito e caratterizzato, soprattutto per quello che sta passando in quel momento della storia. L’idea dell’eroina dal cuore buono che si trova a combattere con la sua parte più oscura non è nuova né originale, ma non per questo se fatta bene non può essere interessante. E, infatti, è uno degli aspetti che più mi ha coinvolto e mi è piaciuto in Unravel the dusk. Nel primo, invece, Maia risulta un po’ piatta e insulsa, non un personaggio memorabile ecco. Purtroppo, questo vale anche per gli altri personaggi, indipendentemente dal libro: sono tutti abbastanza stereotipati, statici e dimenticabili. Anche l’interesse amoroso ha di positivo solo che non è insta love, per il resto piuttosto scontato e banale, al pari di Edan uguale a millemila altri personaggi maschili: arrogante e presuntuosa all’apparenza, ma con il cuore dolce e tenero, tormentato da qualche maledizione, trauma passato o simili (*cough* Rhys *cough*).

Il sangue delle stelle è una dilogia carina, ma niente di più. Personaggi e worldbuilding risultano molto semplici perché poco approfonditi e descritti, in contrasto con una storia più complicata, ma che in alcuni punti non regge proprio a causa delle mancate spiegazioni. L’autrice riesce, però, a far immergere nelle atmosfere del romanzo con uno stile semplice, ma scorrevole ed evocativo.

Voto: 7.5/10

Spin the dawn

di Elizabeth Lim

Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica

Pagine: 574

Maia Tamarin lavora come cucitrice nella bottega del padre, un tempo rinomato sarto.
Ciò che desidera è diventare la migliore sarta del paese, ma sa che come donna il massimo cui può ambire è un buon matrimonio.
Quando un messaggero reale convoca a corte il padre, gravemente malato, Maia finge di essere suo figlio e si reca al Palazzo d’Estate al suo posto. Sa che perderebbe la vita se venisse scoperta, ma correrà il rischio per salvare la famiglia dalla rovina e diventare sarta imperiale. C’è però un problema: Maia è solo una dei dodici che aspirano all’incarico.
E nulla avrebbe mai potuto prepararla alla sfida che la attende: cucire tre abiti magici per la promessa sposa dell’imperatore, uno intessuto con la risata del sole, uno ricamato con le lacrime della luna e uno dipinto con il sangue delle stelle.
In compagnia di Edan, il misterioso stregone di corte, i cui occhi penetranti sembrano vedere oltre il suo travestimento, Maia intraprenderà un viaggio che la porterà fino agli estremi confini del regno, alla ricerca del sole, della luna e delle stelle. Ma troverà qualcosa che non avrebbe potuto mai immaginare.

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Qui trovate la recensione di entrambi!

Le sabbia di Arawiya

Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica

Pagine: 504

Zafira è il Cacciatore: vestita da uomo, si procaccia il cibo perché la sua gente non muoia di fame nella foresta maledetta dell’Arz. Nasir è il Principe della Morte, incaricato di uccidere chiunque sia tanto folle da sfidare suo padre, il dispotico sultano. Se qualcuno scoprisse che Zafira è una ragazza, tutto ciò che ha guadagnato andrebbe perduto; se Nasir dovesse dimostrare compassione, suo padre lo punirebbe nel modo più feroce. Entrambi sono leggende nel regno di Arawiya. Loro malgrado.

Qui trovate la recensione!

Ragazza, serpente, spina

Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica

Pagine: 336

C’era e non c’era una volta − così cominciano sempre le fiabe − una principessa destinata ad avvelenare chiunque la toccasse. Ma per Soraya, tenuta nascosta fin dalla nascita, cresciuta lontana dalla sua famiglia, al sicuro solo nel suo giardino, questa non è soltanto una fiaba. All’approssimarsi delle nozze del suo gemello, Soraya deve decidere se uscire allo scoperto per la prima volta. Nelle segrete del palazzo una div, una demone, potrebbe avere le risposte che sta cercando, la chiave per ottenere la libertà. Al di fuori c’è un giovane uomo che non teme la principessa, nei cui occhi non si legge paura, ma profonda comprensione di chi lei sia veramente, oltre la maledizione e il veleno. Soraya pensava di sapere quale fosse il suo posto nel mondo, ma quando le sue scelte portano a conseguenze inimmaginabili, inizia a chiedersi chi sia davvero e cosa stia diventando: una donna o una demone? Una principessa o un mostro?