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Multiversum

Recensione della trilogia di Leonardo Patrignani, Multiversum, Memoria, Utopia, pubblicata da DeA.

Multiversum
Parliamo del multiverso in senso stretto: infinite versioni della Terra molto simili tra di loro, ma con qualche differenza nella società o nella storia. L’idea è interessante, forse non originalissima ma affronta il tema da una prospettiva diversa dal normale che incuriosisce: il viaggio tra le realtà parellele avviene tramite la mente e passando direttamente nel corpo del proprio corrispettivo nell’altra realtà. Poi, in realtà, questo aspetto diventa uno dei difetti della trilogia, ma ci arriveremo. La trama è molto curata in questo primo libro, a discapito dei personaggi però, che risultano un po’ piatti e superficiali. Il vero fastidio sta nella storia d’amore, un’altra insta love, i due predestinati ad amarsi e così a salvare il mondo, ma non è bene chiaro perché e come (solo la prima domanda avrà risposta nel libro successivo). Uno dei punti a favore di questo libro è che lo si legge in poco tempo grazie allo stile di scrittura scorrevole e molto semplice.

Multiversum ci sta come primo romanzo di una trilogia: riesce a incuriosire abbastanza da voler proseguire la lettura grazie a una buona premessa. Peccato per i difetti nella caratterizzazione dei personaggi e qualche lacuna nella trama (che non verranno compensate nel libro successivo).
Voto: 6/10

Memoria
In questo secondo libro, la situazione va peggiorando. La trama diventa un cosa assurda e complicatissima, ma non in senso positivo: ricorda le soap opera arrivate alle 12esima stagione, un intreccio complesso che serve solo a confondere e a far credere che stia succedendo qualcosa di originale e interessante. Le discrete premesse del primo, si infrangono in Memoria: i personaggi non migliorano, anzi tutto il contrario; la trama peggiora quasi subito con un colpo di scena davvero assurdo e senza particolare senso, viene spiegato in fretta e furia lasciando delle grosse lacune che si sommano a quelle del primo libro, insieme ad ulteriori misteri che dovrebbero invogliare a proseguire la lettura. Invece, è proprio qui che ho iniziato a fare fatica a leggerlo. Volevo proseguire perché volevo almeno sapere che cacchio succedeva ad Alex e Jenny e fortunatamente la scrittura dell’autore è rimasta grossomodo la stessa, scorrevole abbastanza da riuscire a finire il libro.

Con il secondo libro, la qualità cala di molto: i personaggi non migliorano, la trama si complica eccessivamente, al punto da risultare scadente e a tratti noiosa. Sono riuscita a concludere la lettura solo grazie alla scrittura scorrevole dell’autore e al vago interesse per le sorti dei protagonisti.
Voto: 4.5/10

Utopia
Ultimo capitolo di questa trilogia che non sono riuscita a terminare. Ho letto una decina di capitoli e avevo già il latte alle ginocchia. Se nel secondo ho fatto fatica a finirlo, qui proprio mi è passata la voglia. La situazione della trama non si semplifica, anzi diventa sempre più assurda (in pochi capitoli, figurati se avessi letto tutto il libro) e ormai non mi interessava neanche più sapere che cosa succedeva ai personaggi, ma proprio zero.
Voto: 2/10

La trilogia Multiversum aveva delle buone premesse e del potenziale per essere davvero interessante. La scrittura semplice, anche se piuttosto mediocre, dell’autore permette una lettura scorrevole. L’idea dei mondi paralleli, anche se non troppo originale, inizialmente è sviluppata in maniera interessante, ma andando avanti con i libri si perde in un’accozzaglia di teorie, assurdità e colpi di scena privi di senso, che mi hanno fatto desistere prima della fine. Purtroppo, non riesce a risollevarsi con i personaggi che risultano spesso un po’ piatti e superficiali.

Voto: 4/10

Multiversum

di Leonardo Patrignani

Editore: DeA – Collana: Le gemme

Pagine: 840

Secondo un’ipotesi scientifica, chiamata Teoria del Multiverso, non esiste un solo universo ma una rete di infiniti mondi paralleli, realtà alternative alla nostra dove gli eventi si sono verificati in un’altra maniera, e il corso dell’esistenza di ciascuno di noi ha seguito pieghe imprevedibili. Si suppone che queste dimensioni non siano in contatto tra loro. Ma se qualcuno riuscisse a stabilire un ponte telepatico tra due esistenze? E se un ragazzo e una ragazza si dessero un appuntamento impossibile? Come Jenny che abita a Melbourne. E Alex, di Milano. Da sempre sentono l’uno la voce dell’altra nella testa, ma per incontrarsi dovranno scavalcare ogni confine dello spazio e del tempo. Con l’aiuto di Marco, il miglior amico di Alex, in una fuga continua attraverso questa e la prossima civiltà, tra paradossi temporali, profezie, labirinti di ricordi, esperimenti genetici e identità inafferrabili, i due ragazzi cercheranno la chiave per comprendere la natura di questo legame e il significato della loro stessa vita.

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Piranesi

Di gran lunga migliore, con una visione sugli universi paralleli molto interessante e originale!

Editore: Fazi – Collana: Lainya

Pagine: 300

Piranesi vive nella Casa. Forse da sempre. Giorno dopo giorno ne esplora gli infiniti saloni, mentre nei suoi diari tiene traccia di tutte le meraviglie e i misteri che questo mondo labirintico custodisce. I corridoi abbandonati conducono in un vestibolo dopo l’altro, dove sono esposte migliaia di bellissime statue di marmo. Imponenti scalinate in rovina portano invece ai piani dove è troppo rischioso addentrarsi: fitte coltri di nubi nascondono allo sguardo il livello superiore, mentre delle maree imprevedibili che risalgono da chissà quali abissi sommergono i saloni inferiori.
Ogni martedì e venerdì Piranesi si incontra con l’Altro per raccontargli le sue ultime scoperte. Quest’uomo enigmatico è l’unica persona con cui parla, perché i pochi che sono stati nella Casa prima di lui sono ora soltanto scheletri che si confondono tra il marmo.
Improvvisamente appaiono dei messaggi misteriosi: qualcuno è arrivato nella Casa e sta cercando di mettersi in contatto proprio con Piranesi. Di chi si tratta? Lo studioso spera in un nuovo amico, mentre per l’Altro è solo una terribile minaccia. Piranesi legge e rilegge i suoi diari ma i ricordi non combaciano, il tempo sembra scorrere per conto proprio e l’Altro gli confonde solo le idee con le sue risposte sfuggenti. Piranesi adora la Casa, è la sua divinità protettrice e l’unica realtà di cui ha memoria. È disposto a tutto per proteggerla, ma il mondo che credeva di conoscere nasconde ancora troppi segreti e sta diventando, suo malgrado, pericoloso.

Le diecimila porte di January

Parliamo sempre di mondi paralleli, ma da un punto di vista più fantastico che fantascientifico. Lo preferisco a questa trilogia, anche se non l’ho adorato alla follia.

Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica

Pagine: 396

Estate 1901. Un’antica dimora nel Vermont, piena di cose preziose e sorprendenti. La più peculiare è forse January Scaller, che vive nella casa sotto la tutela del facoltoso signor Locke. Peculiare e atipica, almeno, è come si sente lei: al pari dei vari manufatti che decorano la magione è infatti ben custodita, ampiamente ignorata, e soprattutto fuori posto.
Suo padre lavora per Locke, va in giro per il mondo a raccogliere oggetti “di un valore singolare e unico”, e per lunghi mesi la ragazzina rimane nella villa ridondante di reperti e stranezze, facendo impazzire le bambinaie e, soprattutto, rifugiandosi nelle storie. È così che, a sette anni, January trova una porta. Anzi, una Porta, attraverso cui si accede a mondi incantati che profumano di sabbia, di antico e di avventura. Sciocchezze da bambini. Fantasie assurde, le dicono gli adulti. E January si impegna con tutta se stessa per rinunciare a quei sogni di mari d’argento e città tinte di bianco. Per diventare grande, insomma.
Fino al giorno in cui, ormai adolescente, non trova uno strano libriccino rilegato in pelle, con gli angoli consumati e il titolo stampigliato in oro semiconsunto: LE DIECIM POR. Un libro che ha l’aroma di cannella e carbone, catacombe e terra argillosa. E che porta il conforto di storie meravigliose nel momento in cui January viene a sapere che il padre è disperso da mesi. Probabilmente morto. Così la ragazza si tuffa in quella lettura che riaccende il turbine di sogni irrealizzabili. Ma lo sono davvero? Forse basta avere il coraggio di inseguirli, quei sogni, per farli diventare realtà. Perché pagina dopo pagina January si accorge che la vicenda narrata sembra essere indissolubilmente legata a lei.