La casa di sale e lacrime
Recensione del libro di Erin A. Craig, pubblicato da Fanucci.
Che la maledizione sia vera o no, la gente ci crede. Siamo state già giudicate colpevoli dall’opinione pubblica. Niente farà cambiar loro idea, non importa quante belle feste papà organizzi. Siamo maledette, e nessuno crederà mai il contrario.
Da questo libro mi aspettavo qualcosa senza troppe pretese: una lettura scorrevole, semplice ma coinvolgente quanto basta (come Le ombre tra di noi di Tricia Levenseller per capirci). Invece ho trovato un romanzo senza né capo né coda, senza una logica e men che meno coerenza. Ma cerchiamo di fare una recensione che le abbia queste cose.
La storia vuole essere un retelling della fiaba dei Grimm, Le dodici principesse danzanti, che ammetto di conoscere molto poco, ma se ho ben capito prende solo spunto per poi costruirci intorno omicidi, maledizioni, fantasmi, storie d’amore, ecc. qualunque cosa vi venga in mente è stata inserita in questo libro. All’inizio, prima di questa confusione, la storia sembra anche abbastanza intrigante: morti misteriose in atmosfere gotiche con qualche accenno di fantasy, un inizio promettente. Quando poi si inizia veramente a sviluppare la trama, la situazione degenera completamente: cercando di creare una storia intricata, risulta semplicemente un miscuglio di eventi assurdi, casuali che spiazzano più per la loro mancanza di senso che per effettiva sorpresa o colpi di scena efficaci, troppa carne al fuoco. Inoltre, l’autrice ad un certo punto non è più in grado di gestire le ventordici cose che ha aggiunto e se ne dimentica un bel po’ per strada e non basterà il finale in stile infodump per rimediare ai giganteschi buchi di trama creatisi. […SPOILER…] Le prime tre o quattro sorelle morte sembrano essere una coincidenza, totalmente slegate dal mistero, ma com’è possibile?; la matrigna dà vita a (LETTERALMENTE) un mostriciattolo figlio di uno stregone che se lo porta via e niente, così de botto, senza senso; tutti i balli erano illusioni create in sogno, quindi quando sono andati in cerca della porta in realtà dormivano tutti e 10, in pieno pomeriggio? com’è possibile che nessuno abbia detto niente quando queste improvvisamente hanno iniziato a dormire fino alle 3 del pomeriggio se non di più?; la morte di Cassius e successiva resurrezione totalmente priva di senso, perché 7 mesi dopo e non subito? e perché farlo morire nelle ultime due pagine dell’ultimo capitolo per farlo tornare immediatamente dopo nell’epilogo? di nuovo, così de botto, senza senso. Mi fermo, perché potrei andare avanti per ore e ore pagine e pagine. […FINE SPOILER…]
In aggiunta ad una trama confusionaria e incasinata, ci sono molti passaggi poco chiari: a volte si tratta di banalità (per esempio stessa giornata un attimo prima c’era il sole cocente, poco dopo tempesta e fulmini oppure poca chiarezza su quanto tempo è effettivamente passato) altre, invece, sono avvenimenti presentati come centrali e fondamentali per la storia. Sembra quasi non sia stato editato. Stesso discorso per il worldbuilding: tantissime informazioni superficiali buttate lì a caso, totalmente inutili oltre che gestite male; l’unica informazione veramente importante ai fini della trama viene tralasciata se non sul finale, durante la rivelazione. Non mi aspetto un worldbuilding particolarmente approfondito e dettagliato in un libro autoconclusivo così breve, ma neanche questa serie di infodump che non fanno altro che confondere ulteriormente le idee.
Ma veniamo ai personaggi, e poi chiudo questa recensione perché mi arrabbio soltanto. Facendola breve: inesistenti. La caratterizzazione è pressoché nulla, piattezza che più piatta non si può e le sorelle erano tutte identiche: l’autrice parte con una sfilza di nomi, ricordiamoci che le sorelle sono 12, e io continuo a non essere in grado di associarli a qualcuna, men che meno a distinguerle tra di loro. I rapporti tra i personaggi sono totalmente a caso: l’amore ‘fraterno’ (non credo ci sia il termine al femminile) l’ho visto solo nei confronti della più piccola, ma proprio abbozzato giusto perché è una bambina carina e tenera, come fai a non volerle bene? tra le altre sorelle boh, hanno i capelli rossi ma di sfumature diverse se può interessare; la storia d’amore/triangolo fallito è pure insta love e, di nuovo, completamente campata per aria. Discrete premesse, esecuzione più che discutibile.
Non avevo alte aspettative, ma è stato comunque una delusione. L’idea di base non era male, ma l’esecuzione non è stata in grado di valorizzarne il potenziale. Storia fin troppo intricata al punto da essere confusionaria e priva di logica, abbondano i buchi di trama; worldbuilding superficiale e superfluo; personaggi piatti e tutti uguali; insta love come se piovesse, di nuovo per nulla approfondito.
Voto: 4/10
La casa di sale e lacrime
di Erin A. Craig
Editore: Fanucci – Collana: Young Adult
Pagine: 324
Annaleigh conduce una vita riservata e isolata a Highmoor nella casa di famiglia sulle coste rocciose di Salten, con le sorelle, il padre e una matrigna. Un tempo erano dodici, ma ora un inquietante silenzio rimbomba nelle grandi stanze, dopo che quattro vite sono state interrotte. Ogni morte è stata più tragica della precedente: un’epidemia, una caduta fatale, un annegamento, un tuffo insidioso… E nei villaggi circostanti corre voce che la famiglia sia stata maledetta.
Ossessionata da una serie di visioni spettrali, Annaleigh è sempre più convinta che le morti non siano state solo un incidente. Tutte le notti fino al sorgere del sole le sue sorelle partecipano di nascosto a balli scintillanti, strette in eleganti abiti di seta e scarpine luccicanti, e Annaleigh non sa se cercare di fermarle o unirsi ai loro appuntamenti segreti per scoprire cosa sta succedendo. Perché con chi, o con cosa, stanno davvero ballando?
Quando il coinvolgimento di Annaleigh con un misterioso ed enigmatico sconosciuto si intensifica, dandole nuovi elementi per scoprire la verità su ciò che sta distruggendo la sua famiglia, inizia una corsa contro il tempo per sciogliere l’oscuro enigma che coinvolge le sue sorelle, prima che venga rivendicata la prossima di loro.
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Gallant
Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica
Pagine: 360
Per tutta la vita Olivia Prior, cresciuta nel tetro Collegio per ragazze indipendenti Merilance, si è chiesta chi sia davvero e a quale luogo appartenga. Ha un unico indizio per scoprirlo: un quadernino malconcio dalla copertina verde. È il diario della madre, pieno di enigmatiche frasi che sembrano indovinelli (e che mostrano la sua discesa nella follia) e disegni che paiono semplici macchie d’inchiostro.
Ma un giorno arriva una lettera, che la richiama a casa, a Gallant. Proprio il luogo da cui il diario materno l’ha messa in guardia.
E Olivia, senza pensarci due volte, parte.
Qui trova il suo ultimo parente in vita e la dimora di famiglia. Un palazzo sontuoso con una sala da ballo, uno studio che custodisce una misteriosa scultura e un grande giardino rigoglioso. E, nel giardino, un muro diroccato con una porta di ferro. Una porta che Olivia non dovrà mai e poi mai aprire.
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Nessuno le racconterà cosa tormenta i sogni del cugino, cos’è successo alla madre, o cosa la attende dall’altra parte del muro.
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E cosa vorranno in cambio?