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Weyward

Recensione del libro di Emilia Hart, pubblicato da Fazi. Alla fine trovate anche un consiglio di lettura!

È una sensazione che l’accompagna sin dall’infanzia: quella di essere in un certo senso diversa, separata da tutti gli altri.

Nonostante si parli di streghe, questo libro non è un fantasy in senso stretto: non troverete un sistema magico complesso, incantesimi, regole ecc. ma invece una profonda connessione e armonia con la natura e tutto ciò che la abita. Ed è questa sorta di potere che contraddistingue le donne Weyward: considerate pericolose per la loro diversità, non importa il periodo storico. Altha è alle prese con la caccia alle streghe del XVII secolo: deve nascondere il suo dono, mostrarsi donna pia e caritatevole per non essere condannata come amante del Diavolo e impiccata. Violet deve affrontare le pressanti aspettative per una giovane donna aristocratica negli anni ’40: sposarsi e fare figli, e per ottenere ciò deve essere una ragazzina composta e obbediente, sempre graziosa e sorridente. Kate, ai giorni nostri, subisce violenza psicologica e fisica dal suo fidanzato, imprigionata in casa e nella relazione. Le tre protagoniste condividono più della parentela, le loro vite sono diverse e identiche allo stesso tempo: i modi e il perché sono perseguitate e abusate cambiano in relazione anche alle diverse epoche , ma tutte in un modo o nell’altro subiscono la società patriarcale in cui vivono. Le loro storie, intriganti e ben sviluppate, si intrecciano alla perfezione dando un ritmo equilibrato alla narrazione. La lettura, infatti, è molto scorrevole, complice anche la scrittura della Hart che fa immergere completamente nelle atmosfere e ambientazioni del romanzo: le descrizioni sono molto accurate e dettagliate, brevi ed evocative. Ed è sempre tramite la natura che l’autrice da un po’ di speranza alla vita di queste donne, soprattutto di Violet e Kate, altrimenti fin troppo immerse nell’oscurità degli abusi subiti.
Ma veniamo alle poche note dolenti di questo libro. Se da un lato le tre donne Weyward sono perfettamente caratterizzate, approfondite e di facile immedesimazione, dall’altro i personaggi secondari sono descritti un po’ superficialmente. Considerato che l’attenzione è tutta su Altha, Violet e Kate non è un grosso difetto, anche se avrei comunque preferito qualcosina in più.
L’unico altro problema è che il libro manca di originalità. L’idea della famiglia di donne “streghe” da sempre è già vista e sentita e lo sviluppo della trama è raramente sorprendente. Detto questo, ci sono sempre diverse prospettive da cui raccontare la stessa storia e, come dicevo prima, l’autrice fa un ottimo lavoro intrecciando le tre storie, riuscendo a mantenere alta la curiosità e piacevole la lettura.

Questo romanzo sa come catturare l’attenzione. Le storie delle tre donne, intriganti e ben sviluppate anche se poco originali, si intrecciano alla perfezione dando un ritmo equilibrato alla narrazione. La scrittura fa immergere nelle atmosfere e ambientazioni del romanzo, evocative e dettagliate, dando quel tocco in più che rende la lettura scorrevole e piacevole.

Voto: 8/10

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Weyward

di Emilia Hart

Editore: Fazi – Collana: Le strade

Pagine: 406

Hanno fatto di tutto per metterci in gabbia, ma una donna Weyward sarà sempre libera e selvaggia.
2019. Con il favore del buio della sera, la trentenne Kate fugge da Londra alla volta del Weyward Cottage, una vecchia casa di campagna ereditata da una prozia che ricorda appena. Avvolta da un giardino incolto su cui torreggia un acero secolare, la dimora la proteggerà da un uomo pericoloso. Presto, però, Kate inizierà a capire che le sue mura custodiscono un segreto molto antico.
1942. Mentre la guerra infuria, la sedicenne Violet è ostaggio della grande e lugubre tenuta di famiglia. Vorrebbe soltanto arrampicarsi sugli alberi e poter studiare come suo fratello, ma da lei ci si aspetta tutt’altro. Un pensiero inquietante, poi, la tormenta: molti anni fa, poco dopo la sua nascita, la madre è scomparsa in circostanze mai chiarite. L’unica traccia di sé che ha lasciato è un medaglione con incisa la lettera W.
1619. La solitaria Altha, cresciuta da una madre che le ha trasmesso il suo amore per il mondo naturale, viene accusata di stregoneria; rinchiusa nelle segrete di un castello, presto sarà processata. Un contadino del villaggio è morto dopo essere stato attaccato dalla propria mandria, e la comunità locale, coesa, ha puntato il dito contro di lei: una donna insolita. E le donne insolite fanno paura.
Ma le Weyward appartengono alla natura. E non possono essere addomesticate.

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Qui trovate la recensione!

Le streghe in eterno

di Alix E. Harrow

Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica

Pagine: 576

Nel 1893 non esistono streghe. Un tempo sì, c’erano, negli oscuri giorni selvaggi prima che iniziassero i roghi, ma adesso la stregoneria è solo una questione di graziosi incantesimi e filastrocche e vecchi racconti per bambini. Se le donne vogliono avere una qualsivoglia forma di potere, devono cercarla nell’urna elettorale.
Ma quando le sorelle Eastwood – James Juniper, Agnes Amaranth e Beatrice Belladonna – entrano nell’Associazione per le Donne di New Salem, iniziano a chiedersi se, recuperando antiche parole dimenticate, non sia possibile trasformare quello delle suffragette da un movimento di donne a un movimento di streghe. Inseguite da ombre e morbi, perseguitate da forze che vogliono impedire a una strega di votare – e forse persino di vivere -, le sorelle dovranno immergersi nell’antica magia, tessere nuove alleanze e recuperare il legame che le unisce.
Perché le streghe non esistono, ma esisteranno.