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The Legendborn Cycle

Recensioni dei libri di Tracy Deonn, pubblicati da Fazi. Alla fine trovate anche dei consigli di lettura.

Legendborn

Quando arriverà il momento, se arriverà, non avere paura. Combatti. Corri dei rischi. Segui il tuo cuore. E vai avanti.

Il luttto, e soprattutto il suo superamento, è il vero tema principale del romanzo. Molto più importante dell’elemento fantasy, è anche quel qualcosa in più che distingue Legendborn dagli altri libri del genere. Non solo, l’autrice non si risparmia neanche su altri temi come il sessismo e il razzismo latente e dilagante negli Stati Uniti. Questo tramite il punto di vista di Bree, protagonista, che ci guida alla scoperta di società segrete di Leggendari e merlini, e, allo stesso tempo, nel suo personale percorso di accettazione del lutto e maturazione. Un romanzo di formazione in piena regola. L’autrice in una nota a fine libro ci dice che parte della storia di Bree è ispirata alla sua vita: a posteriori, questo aspetto traspare nell’accuratezza e delicatezza delle descrizioni dei sentimenti e emozioni che Bree prova in più situazioni, legate alla morte di sua madre ma anche al suo essere donna nera in uno stato del Sud degli Stati Uniti (Carolina).
L’attenzione posta a Bree, non si ritrova ugualmente nei personaggi secondari. Ad eccezione di Sel, che nella seconda metà del libro viene molto approfondito, gli altri risentono un po’ della divisione in stirpi discendenti dai cavalieri della Tavola Rotonda: circa come per le case di Hogwarts, ogni famiglia ha dei tratti tipici che, però, rendono i vari personaggi stereotipati. Un vero peccato considerato l’ottimo lavoro svolto con Bree e, parzialmente, Sel. Parliamo comunque di un primo libro, quindi c’è ancora spazio per migliorare in questo senso.
Al contrario, sul worldbuilding il miglioramento è avvenuto già in questo primo libro. Nella prima parte, viene tutto presentato molto velocemente risultando, così, un po’ confusionario e difficile da seguire. Mano a mano che la storia prosegue, però, si inizia ad addentrarsi nel mondo dell’Ordine della Tavola Rotonda e le cose si fanno più chiare e comprensibili. Menomale, aggiungerei, dato che l’idea alla base è intrigante e, a suo modo, originale, e sarebbe stato un peccato se non fosse stata sviluppata bene. La storia riesce a unire quasi perfettamente il percorso di formazione di Bree e le vicende fantasy legate ai Leggendari. Dico quasi perché spesso sembrava tutto troppo facile: senza spoiler, alcuni dei misteri e delle informazioni necessarie vengono scoperte da Bree in maniera fin troppo semplice e molto velocemente. Anche qui, nella seconda parte, con tutti i nodi che vengono al pettine, la situazione migliora e il finale risulta ben congegnato e coerente, lascia davvero di stucco. In generale, sia per la storia che per il worldbuilding, l’idea sembra essere che siano più di sfondo all’evoluzione della protagonista, più che elementi principali della narrazione, motivo per cui non considero troppo negativamente la loro non perfetta perfezione. Anzi, lo considero quasi uno dei punti di forza del romanzo, insieme alla caratterizzazione di Bree, perché lo distingue e lo fa risaltare su altri titoli simili.

Questo libro è stato un viaggio particolare e, a suo modo, stupendo. L’autrice riesce, infatti, ad unire società segrete di Leggendari e merlini, magie, misteri e battaglie con temi come il lutto e i traumi e le difficoltà che ne conseguono, il razzismo latente (in questo caso particolare negli stati del Sud degli USA), ma anche sessismo e bullismo. Un ottimo romanzo di formazione che incontra un buon urban fantasy.

Voto: 9/10

Legendborn

di Tracy Deonn

Editore: Fazi – Collana: Lainya

Pagine: 574

Dopo che sua madre ha perso la vita in un incidente, la sedicenne Bree Matthews vuole lasciarsi tutto alle spalle. Il programma per liceali promettenti organizzato dall’Università della Carolina del Nord sembra l’occasione perfetta. Proprio durante la sua prima festa al campus, però, Bree nota delle misteriose presenze soprannaturali che seminano caos e violenza fra gli studenti per nutrirsi della loro energia. Un ragazzo tenebroso e affascinante di nome Selwyn Kane interviene per cancellare nei testimoni qualsiasi memoria dell’attacco, ma la sua magia non ha effetto su Bree che, anzi, ricorda di colpo molti particolari riguardo alle circostanze in cui è scomparsa la madre: possibile che la sua morte nasconda dei segreti magici? L’occasione per approfondire il mistero arriva grazie a Nick, il ragazzo più popolare dell’università, che le confessa l’esistenza della società segreta dei Leggendari. Quando questi si rivelano essere i discendenti dei cavalieri di re Artù e annunciano che una guerra magica sta per scoppiare, Bree deve decidere fino a che punto spingersi per scoprire la verità: userà la sua magia per abbattere la società, o si unirà alla battaglia?

Bloodmarked

Essere una leggenda ha un prezzo, figlia mia. Ma non temere, non dovrai sostenerne il peso da sola.

Fare questa recensione non è facile: parlare di questo libro senza fare spoiler e farlo senza sembrare una pazza isterica sarà l’impresa della vita. In questo secondo capitolo succede di tutto: se non sono battaglie, sono colpi di scena, se c’è una pausa da ciò si incasinano le relazioni e i rapporti tra i personaggi. Non è una lettura per i deboli di cuore: la voglia di sapere cosa cavolo sarebbe successo era pari a quella di lanciare il libro dalla finestra. Lo intendo nella maniera più positiva possibile, era da tanto che non facevo una lettura così coinvolgente. Ma andiamo con ordine.
L’autrice con questo secondo libro ha trovato il perfetto equilibrio tra fantasy e romanzo di formazione che in Legendborn era invece più sbilanciato verso il secondo. Non c’è solo la costante crescita ed evoluzione di Bree, alle prese con nuove sfide e traumi, ma anche un approfondimento curato e dettagliato del worldbuilding che copre tutte le lacune lasciate dal precedente libro. Lo stretto legame tra le tematiche affrontate e il worldbuilding è l’elemento mancante di Legendborn che trova il giusto spazio in Bloodmarked: dà maggior profondità e arricchisce la storia di mille sfumature diverse. Tracy Deonn ci mostra il razzismo, come è indissolubilmente legato alla storia Americana, di come si è radicato nella società e di quanto sia difficile sradicarlo.
Non contenta, questo importante legame contribuisce anche ad una migliore caratterizzazione dei personaggi, aggiungendo livelli di interpretazione e sfumature alle varie personalità. Rispetto al primo, inoltre, c’è un deciso miglioramento nella caratterizzazione dei personaggi secondari: Sel, continua sull’ottima scia della seconda parte del primo, ma anche William e Nick vengono maggiormente approfonditi. L’unico aspetto che non mi ha convinto completamente riguardo ai personaggi sono quelli nuovi: per quanto ben caratterizzati e perfettamente gestiti, sono un po’ banali, sanno di già visto: un solo esempio, Valec paurosamente simile a Magnus Bane di Shadowhunters.
Non si può invece dire che la storia sia scontata o banale. Come dicevo all’inizio, non si ha un attimo di respiro tra scontri, eventi e/o scoperte sconvolgenti, litigi, discussioni, tradimenti, ecc.: tutto tranne che un libro di passaggio, o meglio di nuovo l’autrice bilancia quasi perfettamente il bisogno di far avanzare la trama e quello di preparazione al capitolo finale della trilogia. Dico quasi perché sul finale avrei preferito che venisse tolto spazio a qualcosa per essere lasciato a qualcos’altro, perché così com’è risulta un po’ troppo frettoloso.

Era da tanto che non facevo una lettura così coinvolgente. Bloodmarked è praticamente perfetto: rispetto a Legendborn migliorano il worldbuilding e la caratterizzazione dei personaggi, senza perderne però tutti gli elementi positivi (Bree, la storia, le tematiche). Leggete questa saga, soffrirete ma poi ne sarete felicɜ (semicit.).

Voto: 9.5/10

Bloodmarked

di Tracy Deonn

Editore: Fazi – Collana: Lainya

Pagine: 658

Intenzionata a scoprire la verità sulla morte della madre, Bree si è infiltrata nell’Ordine della Tavola Rotonda, una società segreta dell’Università della Carolina del Nord legata ai cavalieri di re Artù. Ha però scoperto molto più del previsto: è dotata di grandi poteri, che ha ereditato dai suoi antenati. Nel mentre, l’antico conflitto fra i Leggendari e le forze demoniache degli Oscuri si è aggravato e Nick, il ragazzo a capo dell’Ordine, di cui Bree si è innamorata, è stato rapito. I potenti a capo della società segreta sono pronti a tutto pur di nascondere questa guerra magica al resto del mondo e, come se non bastasse, non approvano il nuovo ruolo che Bree è chiamata a ricoprire grazie al suo lignaggio. Bree e i suoi amici dovranno quindi cercare Nick contando solo sulle proprie forze. I nemici sono ovunque, i poteri che Bree ha appena scoperto di possedere sono ancora troppo instabili e pericolosi, e la ragazza non può fare a meno di provare una crescente attrazione per Selwyn, il mago che ha giurato di proteggere Nick fino alla morte. Dopo le straordinarie rivelazioni sulla sua vera identità, è giunto il momento per Bree di imparare a gestire i suoi poteri. Se c’è ancora una speranza di salvare coloro che ama, Bree dovrà capire chi è veramente e fino a che punto può spingersi, mentre il conflitto con gli Oscuri si fa sempre più minaccioso…

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Qui trovate la recensione di entrambi!

La nona casa

di Leigh Bardugo

Editore: Mondadori – Collana: Fantastica

Pagine: 420

Galaxy “Alex” Stern è la matricola più atipica di tutta Yale. Cresciuta nei sobborghi di Los Angeles con una madre hippie, abbandona molto presto la scuola e, giovanissima, entra in un mondo fatto di fidanzati loschi e spacciatori, lavoretti senza futuro e di molto, molto peggio. A soli vent’anni, è l’unica superstite di un orribile e irrisolto omicidio multiplo. Ma è a questo punto che accade l’impensabile. Ancora costretta in un letto d’ospedale, le viene offerta una seconda possibilità: una borsa di studio a copertura totale per frequentare una delle università più prestigiose del mondo. Dov’è l’inganno? E perché proprio lei?
Ancora alla ricerca di risposte, Alex arriva a New Haven con un compito ben preciso affidatole dai suoi misteriosi benefattori: monitorare le attività occulte delle società segrete che gravitano intorno a Yale. Le famose otto “tombe” senza finestre sono i luoghi dove si ritrovano ricchi e potenti, dai politici di alto rango ai grandi di Wall Street. E le loro attività occulte sono più sinistre e fuori dal comune di quanto qualunque mente, anche la più paranoica, possa immaginare. Fanno danni utilizzando la magia proibita. Resuscitano i morti. E, a volte, prendono di mira i vivi.

Qui trovate la recensione!

The Atlas Six

di Olivie Blake

Editore: Sperling & Kupfer – Collana: Pandora

Pagine: 448

Ogni dieci anni, ai sei maghi più talentuosi in circolazione viene offerta la possibilità di conquistarsi un posto nella Società Alessandrina, l’istituzione più segreta ed esclusiva del mondo, che garantirà loro potere e prestigio oltre ogni limite. In occasione della nuova iniziazione, il misterioso Atlas Blakely sceglie: Libby Rhodes e Nico de Varona, due fisicisti che controllano gli elementi e sono in competizione da tempo immemore; Reina Mori, una naturalista che comprende il linguaggio della vita stessa; Parisa Kamali, una telepatica per cui la mente non conosce segreti; Callum Nova, un empatico in grado di far fare agli altri qualunque cosa; e Tristan Caine, capace di smascherare qualsiasi illusione. Ciascuno dei prescelti dovrà dimostrare di meritare l’accesso alla Società e lottare con tutte le sue forze per ottenerlo, sebbene ciò significhi stringere alleanze con i nemici giurati e tradire gli amici più fidati. Perché, anche se i candidati straordinari sono sei, i posti nella Società sono solo cinque. E nessuno vuole essere eliminato. Costi quel che costi.