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La mano sinistra del buio

Recensione del libro di Ursula K. Le Guin, pubblicato da Oscar Mondadori.

La luce è la mano sinistra del buio, e il buio è la mano sinistra della luce. Due sono uno, vita e morte, e giacciono insieme come amanti in kemmer, come mani giunte, come la meta e la strada.

Recensione molto difficile questa. Ursula K. Le Guin è una delle autrici più importanti e stimate, non solo nel genere della fantascienza e perciò mi sento un po’ in soggezione a recensire un suo libro. L’ho conosciuta da bambina con Le saghe di Terramare (che aspettano, pazienti, nella mia libreria di essere rilette e riscoperte!) e solo recentemente ho letto un suo racconto di fantascienza per adulti nell’antologia Le visionarie. Riscoperta l’autrice ho voluto recuperare la nuova traduzione di un suo classico, La mano sinistra del buio, appunto.
Non ho nessuna intenzione di mettere in discussione la bravura dellla Le Guin, anzi la scrittura è davvero magistrale. Ma, purtroppo c’è un ma, almeno secondo me, ossia la brevità del romanzo che causa quei difetti che ho riscontrato nella lettura. Prima di tutto, l’universo immaginato dall’autrice ha troppo poco spazio per essere approfondito e soprattutto assimilato dǝ lettorǝ, che fatica a star dietro alla serie infinita di nomi e concetti nuovi, strani e di difficile comprensione, soprattutto nella prima parte della storia la lettura può risultare meno scorrevole per questo. L’altro aspetto che non mi ha convinto molto sono le descrizioni, a tratti ridondanti ed eccessivamente lunghe.
Detto questo, la storia è forse la cosa più interessante ed originale di questo romanzo, che si sviluppa coerentemente e non annoia, anzi è quell’elemento che incoraggia a proseguire la lettura. Allo stesso modo, i temi e a come vengono trattati, soprattutto la questione del diverso, dello straniero in terra straniera, mai così attuale come in questo periodo, sono uno dei punti di forza del libro.
Inoltre, ho molto apprezzato l’intervallarsi delle leggende di Inverno ai capitoli della storia, soprattutto una volta capito il funzionamento del mondo e alcuni degli aspetti culturali che lo caratterizzano.

La mano sinistra del buio ha un unico difetto, ovvero la brevità: rende difficile immergersi nell’universo creato dalla Le Guin e le descrizioni risultano a volte ridondanti. La storia e i temi che tratta sono i punti di forza del libro: incuriosiscono e incoraggiano a proseguire la lettura e il viaggio nella scrittura magistrale dell’autrice.

Voto: 6.5/10

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La mano sinistra del buio

di Ursula K. Le Guin

Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica

Pagine: 300

Sul pianeta Inverno, coperto di ghiacci perenni e dominato da una struttura semi-feudale, l’Ecumene ha inviato un emissario, Genly Ai, incaricato di convincere gli indigeni a unirsi alla Lega. Non sarà facile per lui entrare in contatto con gli abitanti di quel mondo alieno, ancora ignoto, che trascorrono i cinque sesti della loro esistenza in uno stato ermafrodito neutro, per poi essere maschi o femmine solo nei giorni del kemmer. Per riuscire nel suo intento, l’Inviato dovrà superare differenze biologiche, culturali, psicologiche, sociali e comprendere articolate organizzazioni politiche, oltre che affrontare condizioni estreme in un attraversamento del grande Nord degno di Jack London.