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Il sognatore

Recensione della dilogia di Laini Taylor.

Nell’assoluta, scintillante improbabilità del momento, a Lazlo parve che il suo sogno si fosse stancato di aspettare e fosse semplicemente… venuto a cercarlo.

La dilogia de Il sognatore è un fantasy molto particolare. Il world building è estremamente originale, oltre che intrigante e ben sviluppato. La scrittura della Taylor permette di visualizzare davanti a noi, fin nel più piccolo dettaglio, la Grande Biblioteca, la città di Pianto e tutto quello che circonda Lazlo. I personaggi sono un altro mega punto a favore: il punto di vista principale da cui è raccontata la storia è quello di Lazlo, ma viene sapientemente alternato anche a quello di altri personaggi, donando così una maggiore profondità a tutti, non solo al protagonista, e rendendo maggiormente scorrevole la narrazione. E ne ha bisogno! Infatti, lo stile dell’autrice è molto poetico e sfarzoso: le descrizioni sono meravigliose, dettagliate ma anche troppo lunghe, al punto che rallentano il ritmo della storia, ma riescono a creare un mondo e un’atmosfera fantastici e realistici allo stesso tempo.
L’aspetto, a mio parere, negativo è stato la troppa, incessante attenzione che viene posta sulla storia d’amore, soprattutto nel secondo libro, ma anche nel primo. Non solo le parti ‘amorose’ sono super prolisse, al punto da far passare la storia principale in secondo piano, ma per lo stile di scrittura della Taylor risultano diabetiche.
Il primo libro è quello che ho preferito: l’introduzione al mondo di Lazlo è descritta nei minimi dettagli, oltre ad essere originale e affascinante; i personaggi sono realistici e ben approfonditi e la scrittura poetica della Taylor è un po’ la ciliegina sulla torta. Il secondo libro, invece, perde punti nel momento in cui la trama si perde nella storia d’amore, che risulta troppo melensa a causa anche dello stile della scrittura. Personaggi e world building riescono a reggere il colpo e anche la trama, nonostante sia nascosta sotto il diabete, si risolve al meglio.

Laini Taylor crea un world building originale, dettagliato e affascinante, personaggi a tutto tondo e realistici, descrizioni vivide ma un po’ lunghe, una trama interessante che, purtroppo, viene sovrastata dalla storia d’amore, soprattutto nel secondo libro.

Voto: 8/10

Ne ho parlato anche qui!

Il sognatore

di Laini Taylor

Editore: Fazi – Collana: Lainya

Pagine: 526

È il sogno a scegliere il sognatore, e non il contrario: Lazlo Strange ne è sicuro, ma è anche assolutamente certo che il suo sogno sia destinato a non avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri che hanno cercato in tutti i modi di estirpare dalla sua mente il germe della fantasia, il piccolo Lazlo sembra destinato a un’esistenza anonima. Eppure il bambino rimane affascinato dai racconti confusi di un monaco anziano, racconti che parlano della città perduta di Pianto, caduta nell’oblio da duecento anni: ma quale evento inimmaginabile e terribile ha cancellato questo luogo mitico dalla memoria del mondo? I segreti della città leggendaria si trasformano per Lazlo in un’ossessione. Una volta diventato bibliotecario, il ragazzo alimenterà la sua sete di conoscenza con le storie contenute nei libri dimenticati della Grande Biblioteca, pur sapendo che il suo sogno più grande, ossia vedere la misteriosa Pianto con i propri occhi, rimarrà irrealizzato. Ma quando un eroe straniero, chiamato il Massacratore degli Dèi, e la sua delegazione di guerrieri si presentano alla biblioteca, per Strange il Sognatore si delinea l’opportunità di vivere un’avventura dalle premesse straordinarie.

Dalla stessa autrice

Qui trovate la recensione!

La chimera di Praga

Editore: Fazi – Collana: Lainya

Pagine: 384

Karou ha diciassette anni, è una studentessa d’arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un’intrigante filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale.
Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l’esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato. Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz’anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell’aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell’immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua “famiglia”, Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.