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Viaggio tra le saghe. Bartimeus

Approfondimenti e recensioni sulle saghe fantasy per creare delle guide alla lettura e alla scelta. Seconda puntata: la tetralogia di Bartimeus di Jonathan Stroud.

Per iniziare

La saga è composta dalla trilogia principale

  1. L’amuleto di Samarcanda
  2. L’occhio del Golem
  3. La Porta di Tolomeo

e da un prequel, L’anello di Salomone.

La trilogia è ambientata principalmente a Londra, in epoca contemporanea. Diversamente, il prequel è ambientato a Gerusalemme, ai tempi di Re Salomone, ritroviamo quindi solo il personaggio di Bartimeus e altri spiriti, già comparsi nella trilogia.

La trama

Bartimeus

Editore: Salani

Pagine: 451

Il millenario jinn Bartimeus, il demone che costruì le mura di Uruk, Karnak e Praga, che parlò con re Salomone, che cavalcò per le praterie con i padri dei bisonti, viene improvvisamente richiamato dal mondo degli spiriti ed evocato a Londra. Una Londra tetra e cupa dove la magia consiste in un’unica capacità: quella di evocare e asservire demoni, i quali, loro malgrado, obbediranno a ogni ordine del mago che li tiene in suo potere. Bartimeus deve compiere una missione difficilissima: rubare l’Amuleto di Samarcanda al temibile e ambizioso Simon Lovelace…

L’anello di Salomone

La trama non spoilera niente della trilogia!

Editore: Salani

Pagine: 409

Re Salomone ha tredici maghi e un’infinità di demoni ai loro ordini. Fra questi c’è Bartimeus, incaricato di scovare inestimabili tesori. Nel frattempo, la Regina di Saba invia a Gerusalemme una giovane guerriera con una doppia missione: uccidere il re e impadronirsi dell’anello magico, l’amuleto più potente di tutti, perché chi lo possiede può distruggere un intero mondo solo con il pensiero. Ecco allora dispiegarsi biechi intrighi e spettacolari battaglie, mirabolanti trasformazioni, continue sorprese e un’incredibile caccia al tesoro..

Recensione

La forza di questa saga sta tutta nel personaggio di Bartimeus e in generale nella caratterizzazione dei personaggi, pochi ma buoni per così dire. La parte forse più divertente del libro sono le note a piè di pagina nei capitoli dal punto di vista del jinn, che commenta con molta ironia ciò che succede. L’idea alla base del romanzo e del mondo che Stroud crea è molto originale: un universo parallelo, in tutto simile al nostro fatta eccezione per l’esistenza dei maghi, che governano le nazioni, ma (e qui sta l’originalità) la magia, e di conseguenza il potere, risiede tutta nell’abilità di convocare dei demoni che, di fatto svolgono tutto il lavoro al posto dei maghi. Ed è proprio questo aspetto che gli permette di approfondire il tema del potere e di come influenza la vita degli uomini. L’unico difetto di questa saga è forse il prequel, non completamente all’altezza della prima trilogia, anche se molto bello. Il personaggio di Bartimeus è sempre divertente e interessante da seguire, inoltre scopriamo molte cose di un periodo dell’esistenza del jinn a cui si fa molto riferimento nella trilogia. La considero uno delle migliori saghe fantasy, purtroppo molto sottovalutata e poco conosciuta per questo (di certo le copertine delle edizioni singole non aiutano, sono proprio un po’ bruttine. Fortunatamente è uscito il volume unico che salva la situazione!).

Trilogia voto: 10
Prequel: 9